Intervista a
Michela e Francesco
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“Ci sono tanti fotografi che ti promettono foto spontanee e naturali ma poi effettivamente non sai se è così. Noi invece vi avevamo visto lavorare ad un matrimonio di una nostra cara amica… sembravate due invitati… e quindi non abbiamo avuto dubbi!!”
Cosa cercavate in un fotografo di matrimoni?
Michela: «La cosa più importante per noi era la serenità nel giorno del nostro matrimonio e poterci davvero sentire a nostro agio. E con un obiettivo di un estraneo puntato addosso, sfido chiunque ad essere se stesso!!
Noi cercavamo soprattutto spontaneità e naturalezza. In giro ci sono tanti fotografi che promettono pose naturali ma poi, se guardi le loro foto, fanno altro. Non volevo un fotografo che mi dicesse continuamente fai questo e fai quest’altro perché né io, né Francesco, l’avremmo sopportato»
Che cosa vi ha convinto a sceglierci?
Francesco: «Con voi siamo andati sul sicuro: vi avevo visto lavorare al matrimonio di una nostra amica e sapevo che eravate sinceri sulla spontaneità. Sembravate degli invitati: silenziosi, eleganti, disponibili ma soprattutto molto discreti e mai invadenti. E questo ci ha colpito molto»
Quindi il primo impatto è stato fondamentale?
Michela: «Sì, la prima impressione che abbiamo avuto di voi mentre eravate al lavoro ci ha spinto a chiedere il vostro contatto. Abbiamo pensato che non ci fosse recensione migliore che vedervi direttamente sul campo. Non abbiamo avuto dubbi: dovevamo incontrarvi e vedere se ci potevate aiutare, così siamo venuti prima a cercarvi ad un evento a cui avete partecipato e poi a conoscervi in studio»
Avete sperimentato con noi l’Appuntamento 2.0. Come è andata?
Michela: «Innanzitutto mi sono sentita ascoltata fin da subito. Prima di iniziare a mostrarci foto e album avete voluto sapere da noi cosa ci aspettavamo e cosa desideravamo. Poi io avevo una fifa tremenda della macchina fotografica e sentivo il bisogno di rompere il ghiaccio, di scrollarmi tutto il nervosismo per arrivare al matrimonio più serena. Per questo abbiamo subito accolto la vostra proposta di sperimentare in prima persona lo stupore di essere fotografati. All’inizio, lo devo ammettere, è stata dura. Poi però, piano piano ci siamo sentiti sempre più a nostro agio. Si è sciolto anche Francesco, il che è tutto dire!!»
Il giorno del matrimonio abbiamo mantenuto le promesse?
Michela: «Ci avevate promesso di non essere invadenti, ed effettivamente è stato così. Addirittura durante lo scambio degli anelli mi sono chiesta dove eravate nonostante foste proprio lì davanti. E questo è stato possibile proprio perché avevamo creato quel feeling che ci ha portato a fidarci di voi e quindi siete diventati invisibili, quasi come due invitati.
Poi, durante tutta la giornata, ci avete guidato e ci avete aiutato a districarci tra chi ti dice una cosa e chi te ne dice subito dopo un’altra… tutti vogliono dire la propria e senza un guida sicura ed esperta si rischia una grande confusione. Quindi siamo soddisfatti al 110%»
Perché ci consigliereste ad altre coppie?
Francesco: «Andando ad altri matrimoni abbiamo incontrato dei fotografi troppo “presenti” e pressanti. Mi spiego meglio: pensavano solo a quella determinata situazione, al loro scatto e non lasciavano che gli sposi vivessero a pieno quel momento particolare»
Michela: «Addirittura durante un brindisi il fotografo ha letteralmente bloccato la scena dicendo “fermi tutti, tu mettiti di qua, tu fai questo, tu fai quello”, insomma ha stressato sia noi ospiti che gli sposi, i quali alla fine si sono stancati di farsi dare ordini e hanno detto “Basta!”. Voi invece, a differenza di altri, siete stati disponibili e quasi invisibili… proprio quello che cercavamo e per questo vogliamo consigliarvi a tutti»
Francesco: «Siete stati presenti, mai invadenti e avete saputo cogliere ogni attimo»
Michela: «È vero, ad esempio, di foto al ristorante ne abbiamo tante, in tutti i momenti di festa, con i nostri amici, durante la sorpresa che ci hanno fatto, quando mi sono commossa, alla torta, eppure non vi abbiamo visto. Ma voi eravate lì e avete fatto anche un bel lavoro!»
Francesco: «Quindi ci sentiamo di consigliarvi a chiunque sia alla ricerca di naturalezza negli scatti, che voglia vivere una esperienza naturale, a chiunque voglia una guida sicura ed esperta ma mai invadente e pressante»